Il Gruppo ProCiv di Somma Lombardo è presente
È partito formalmente a Samarate il primo corso specialistico di istruzione per gittamento di ponti Bailey e similari a cura dell’ASSOCIAZIONE GENIERI LOMBARDIA V.P.C. in collaborazione con il CCV-VA SETTORE FORMAZIONE e REGIONE LOMBARDIA. Una tecnica questa della realizzazione di ponti in ferro sviluppatasi massicciamente durante la Seconda guerra mondiale ma che tuttora mantiene la sua efficacia in situazioni di emergenza.
Lo scopo del corso è, infatti, quello di creare, nell’ottica anche del potenziamento logistico della Colonna Mobile Regionale, un primo nucleo di Volontari motivati, addestrati e preparati in grado di intervenire su tutto il territorio nazionale e anche all’estero per realizzare o rinforzare ponti, ripristinando le interruzioni stradali dovute a eventi calamitosi (alluvioni, terremoti, ecc.).
Un modello di eccellenza ed efficienza anche perché prima realtà a livello europeo costituita da Volontari. La stessa Regione Lombardia ha formalmente riconosciuto questa importate specializzazione tra gli obiettivi del Programma triennale per la formazione e la diffusione della cultura della Protezione Civile 2019-2021.
Questo importante evento formativo, a cui anche alcuni Volontari del Gruppo di Somma Lombardo hanno deciso convintamete di aderire, vede coinvolti una trentina tra uomini e donne di Protezione Civile provenienti da tutta la Provincia di Varese, che si cimenteranno in lezioni teoriche in aula e prove addestrative sul campo da maggio ad ottobre.
Docenti: funzionari regionali, istruttori accreditati PoliS Lombardia, professionisti ed esponenti del Genio Militare, tutti di comprovata esperienza e competenza in materia, che non hanno esitato a mettere il loro sapere a disposizione dei discenti.
Il ponte è una delle opere più grandiose che l’uomo abbia mai realizzato per la sua carica di significato metaforico insieme alla concreta utilità.
Il ponte non è solo un’opera d’ingegneria o una cornice per il paesaggio ma per i cittadini del posto ha un significato simbolico come ponte della memoria perché collegato a un luogo per loro significativo e contemporaneamente rappresenta la passerella verso il futuro, punto da cui far ripartire la nuova identità culturale del luogo.
Siamo tutti chiamati e coinvolti, idealmente, alla ricostruzione di un ponte, che darà una nuova identità alla città e simboleggerà anche una rinascita per quanti hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, che, come tutti coloro che perdono la loro casa per calamità naturali o disastri ambientali o per le atrocità delle guerre, si sentono smarriti e deprivati del loro passato e dei loro ricordi.
“I ponti gli piacevano, uniscono separazioni, come una stretta di mano unisce due persone. I ponti cuciono strappi, annullano vuoti, avvicinano lontananze” (Mauro Corona)