Intitolata ad Angelo De March la via Molino Secco, dove si trova la sede
Nel luglio del 1919 grazie alla buona volontà e all’impegno di alcuni reduci della prima guerra mondiale, nasceva a Milano l’ANA Associazione Nazionale Alpini che quest’anno festeggia il centenario, con lo statuto che contiene i tre principi fondamentali che ancora oggi la sostengono: la memoria, la montagna e la solidarietà.
Alcuni anni dopo, esattamente nel 1934, l’aiutante di battaglia Angelo De March (nella foto), reduce pluridecorato per meriti di guerra, assieme ad altri commilitoni fondò il gruppo Alpini di Somma Lombardo divenendone il Capo Gruppo.
Sono trascorsi 85 anni da quel momento, eppure per noi Alpini nulla è cambiato perchè i valori di ieri, sono i valori di oggi. Il nostro motto “Ricordare i morti aiutando i vivi“ è la nostra missione, perchè senza memoria del passato, non c’è futuro. Siamo portatori di buoni e sani principi etici e morali per una civile convivenza all’interno delle nostre comunità. Oggi per noi il cammino si sta facendo più faticoso e lo zaino è sempre più pesante a causa dello Stato che, sospendendo la leva, ha di fatto tolto la linfa vitale alla nostra associazione. Ci auguriamo come ribadito con forza dal nostro presidente nazionale che venga ripristinato il servizio obbligatorio nell’interesse dei giovani e della Patria.
Sono trascorsi 85 anni, eppure per noi Alpini nulla è cambiato perché i valori di ieri, sono i valori di oggi. Il nostro motto “Ricordare i morti aiutando i vivi“ è la nostra missione, perché senza memoria del passato, non c’è futuro
Angelo De March nasce a Tambre d’Alpago (BL) il 3 ottobre 1889. Nel 1911 viene mandato in guerra in Libia con l’incarico di tiratore scelto e istruttore in forza al 7° Reggimento, Battaglione Feltre. Allo scoppio della Prima guerra viene mandato a combattere in prima linea subendo due ferite in combattimento, una delle quali in un’azione a Castelletto in Val Costeana, gli vale la promozione ad Aiutante di Battaglia per Meriti di Guerra e ottiene la Croce di Guerra al Merito.
Viene decorato con tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare con le seguenti motivazioni:
«In due azioni distinte, sotto il fuoco di artiglieria nemica, esponendosi volontariamente, portava alcuni feriti ai posti di medicazione e altri ne soccorreva. Infondeva altresì calma, fermezza e coraggio nei dipendenti». Montesanto, 19-25 agosto 1917
«Addetto a una sezione di mitragliatrici, durante un violento tiro di bombarde nemiche, essendo colpito un ricovero dove erano alloggiati i suoi uomini, con singolare sprezzo del pericolo, si recava sul posto e, dopo aver rincuorato i feriti, si caricava sulle spalle il più grave di essi trasportandolo, attraverso una zona battuta, al posto di medicazione». Malga Zugna, 26 marzo 1918
«Durante un’azione in zona battuta dalle mitragliatrici nemiche, rimasto ferito gravemente, non cedeva il comando del Plotone se non quando si fu assicurato che tutti i suoi uomini avessero raggiunto una zona più riparata. Ritornava quindi nella zona battuta per soccorrere i feriti più gravi, provvedendo che fossero tutti trasportati». Col del Cuch – Monte Grappa, 25 ottobre 1918
In battaglia prende sotto la sua ala protettiva il giovane Tenente Giuseppe Mattai Del Moro, salvandogli la vita nell’impresa compiuta al Col del Cuch sul Monte Grappa. Alla fine della guerra dopo aver fatto 110 mesi consecutivi di naja torna a casa.
Nel 1919 Ercole Mattai Del Moro, padre del tenente, gli propone di collaborare alla creazione di un’Azienda Agricola sperimentale situata all’estremità nord di Somma Lombardo. Con Ercole collabora alla realizzazione del viale omonimo, rialzandolo dalle zone paludose circostanti, e mette a dimora i tigli tuttora esistenti.
Dal 1921 conduce L’Azienda Agricola con la moglie Maria ed i tre figli Guerrino, Aurelio ed Agnese.
Nel 1934 Angelo De March fonda il Gruppo Alpini di Somma Lombardo ed è Capo gruppo per circa trent’anni. È Consigliere con Merito della Sez. Nastro Azzurro e dell’Ass. Combattenti e Reduci.
Viene nominato Cavaliere al Merito della Repubblica il 2 Giugno 1959 dal Presidente Giovanni Gronchi e successivamente gli viene conferito il Cavalierato dell’Ordine di Vittorio Veneto.
Prosegue con la propria famiglia la conduzione dell’Azienda Agricola fino al 1967 alternando questa attività con gli impegni di rappresentanza associativa.
Muore a Somma Lombardo l’8 Settembre 1969: la bara è portata a spalla dai suoi Alpini e viene tumulata nel cimitero di Mezzana di Somma Lombardo.