La città nella contemporaneità e il modo di viverla
La nostra società e sostanzialmente il nostro modo contemporaneo di vivere sono sempre più proiettate verso una migliore qualità della vita; una vita più dinamica con maggiori e migliori aspettative e richieste individuali, talvolta anche di alto livello anche per gli spazi collettivi, legato ai cambiamenti economici, sociali, culturali, politici.
Tutto ciò fa sì che il nostro territorio urbano debba essere sempre più pronto a rispondere a queste richieste e a questi cambiamenti repentini; conseguentemente i luoghi non possono rimanere immutati nel tempo, devono necessariamente adattarsi e trasformarsi.
Parallelamente a quanto sopra detto bisogna anche aggiungere il fortissimo tema del cambiamento climatico, che, come recentemente ribadito da indagini e studi anche internazionali, si è aggiunto alle necessità improcrastinabili e che complica ancor di più lo scenario.
Insomma per l’uomo è giunta l’ora che le sfide urbane, sociali, economiche e politiche generino trasformazioni affinché le città assolvano alle nuove necessità.
Per fare questo la strada unica da intraprendere è legata a una sinergia tra la pianificazione urbana con gli strumenti urbanistici (PGT-PUT-REGOLAMENTI- ecc.) in rapida evoluzione e l’apertura a interventi mirati, soprattutto da investimenti pubblici, sul tessuto urbano che siano capaci di creare e rendere i luoghi attrattivi e confortevoli.
Si devono, per esempio, aumentare le aree verdi urbane, favorire gli spostamenti pedonali e ciclopedonali, aprire tutti gli spazi urbani (piazze, strade, parchi) a funzioni più complesse che consentano una fruibilità più allargata, ovvero spazi polivalenti per esempio per eventi ludici, commerciali temporanei, culturali o sportivi.
Tutte queste interessanti e doverose trasformazioni devono comunque misurarsi da una parte con la coerenza ovvero i budget comunali, che notoriamente e soprattutto ora sono sempre ridotti; dall’altra con il rispetto dei valori e delle tipicità del territorio e della comunità, affinché la trasformazione sia efficace o più semplicemente fatta bene.
Tutto questo deve passare da processi di analisi ed elaborativi di cultori della materia, ma in egual misura dalla concertazione con gli abitanti, con raccolte di notizie, dati, pareri, dibattiti pubblici, discussioni in sinergia, anche avvalendosi dei social network, che hanno aperto nuovi spazi di discussione, comunicazione e approdo delle idee.
Solo così si potrà giungere, per esempio, a piantare alberi per lottare contro il riscaldamento globale, oppure ridurre l’inquinamento veicolare, favorire sani stili di vita; insomma migliorare sempre più la qualità della vita della popolazione e soprattutto dei giovani e degli anziani che trascorrono più tempo all’aperto.
La strada intrapresa dalla nostra Amministrazione è questa: senza dubbio non si può pensare che si concluda in poco tempo, ma l’azione è partita e servirà anche costanza e pazienza per proseguire in questo lavoro delicato di ricucitura del territorio edificato, di riammodernamento delle infrastrutture esistenti, di gentrificazione, nel senso di rigenerazione urbanistica, del Nucleo Antico, di costante analisi e rielaborazione degli strumenti urbanistici, di formazione anche di nuovi modi di creazione dei processi decisionali con la popolazione le associazioni i quartieri, affinché si possa proseguire negli investimenti pubblici per consentire la partenza degli investimenti privati con sempre maggior vigore per una crescita e valorizzazione della nostra città.