Riflessioni di un neo consigliere
Spesso accade che, senza saperlo, si inneschino vicissitudini nate da circostanze fortuite. Proprio come nella canzone “Quattro amici al bar”, di Gino Paoli, una sera ci siamo trovati attorno a un tavolo, Quelli del ’63, Fonderia dell’Arte e i ragazzi di Ombre Rosse per creare un evento che definirei ostico: la giornata della Memoria. Non volevamo fare niente di teatrale perché pensavamo che farlo indebolisse il progetto. L’idea era invece di dare voce a chi avesse vissuto la tragedia in prima persona attraverso documenti fotografici e testimonianze video. Abbiamo cercato di ricreare l’ambiente, per quanto possibile, dei campi di sterminio nazisti senza scordare altri genocidi, ci siamo riusciti? Dall’affluenza e dai commenti crediamo di sì. Ci aveva stupito, in chiave positiva, la presenza di molti giovani, di genitori che spiegavano e commentavano i manifesti ai propri figli. La giornata alla Memoria, come la festa della Liberazione, il giorno dei Caduti ci appartengono e noi tutti dovremmo preservarle. Credo che purtroppo per il duemila e ventuno non si potrà fare molto.
Ombre Rosse, Quelli del’63, Fonderia dell’Arte e altri che non facevano parte di nessuna associazione avevano messo in moto qualcosa che possedeva un’energia differente, non migliore, solo diversa, e le diversità ci fanno crescere. La stessa energia la sento nella frazione in cui vivo. L’associazione “Maddalena Forever” è riuscita a creare la partecipazione quotidiana della comunità “c’è un frigorifero da portare via a casa di… sono soli”. Piccole e grandi cose, così come i ragazzi che si prendono cura della spiaggia del Fogadore, lavorando per mantenerla pulita e sperando che un giorno possa rivivere i fasti passati. Ci sono altre associazioni nella nostra frazione, dalle ciclistiche a quella dei bonsai, quando non esiste l’interesse personale i risultati danno vita a qualcosa d’inatteso, Platone la definiva Utopia, la Città Ideale come riportato nella sua “Repubblica” scritta circa nel trecento settanta Avanti Cristo. Siamo indietro a livello globale rispetto al pensiero del filosofo greco.
Poi ci siamo ritrovati di nuovo al bar, l’idea era di programmare qualcosa che non fosse abbinata a nessuna ricorrenza, fatta per il piacere di stare assieme e condividere di nuovo il tutto con chi volesse partecipare. Dei vari progetti uno in particolare ci emozionava e ci emoziona ancora, abbiamo dovuto sospenderlo per le ragioni che conosciamo, tutto rimandato a tempi migliori.
Sappiamo che la gente quando viene coinvolta in un evento, qualunque esso sia, crea il filo che ci lega, l’emozione viene condivisa e diventa un momento da ricordare. Il teatro, la pittura, la musica, la scrittura, come il volontariato equivale a fare Politica. Quando mi è stato chiesto se volessi partecipare con Sinistra per Somma alle elezioni del duemila e venti, devo dire che il dubbio era tutt’altro che latente. Ero stanco della politica urlata nelle trasmissioni televisive, fatta di slogan, insomma fine a se stessa. Sono certo che tutti i movimenti civici e i partiti del nostro palinsesto abbiano come obiettivo finale il bene della Città. Si lavora con le proprie convinzioni, per il retaggio culturale a cui si appartiene, direi anche per tradizione, per qualcosa che sia condivisibile e di utilità a tutti.
Ascoltare i progetti, le idee di giovani ragazze e ragazzi, condividere l’entusiasmo dei veterani di Sinistra per Somma mi ha fatto decidere.
Mi piace l’dea di una Città aperta, vissuta in tutte le sue potenzialità, insomma che tenga dritta la rotta verso il futuro senza scordare nessuno, soprattutto il passato.
Castrenze Calandra