Approvato l’accordo territoriale sulle aree delocalizzate di Malpensa
Nella seduta del 27 ottobre u.s., il Consiglio Comunale ha approvato l’accordo territoriale sulle aree delocalizzate di Malpensa.
La vicenda della delocalizzazione ha segnato fin dall’inizio degli anni 2000 la storia di Case Nuove ed in particolare bisogna ricordare tre date importanti nella storia della frazione: 2001, 2014 e 2021.
Scriviamo “FRAZIONE”, perché non bisogna mai dimenticare che Case Nuove non è l’indicazione di un parcheggio o un “non luogo” come talvolta è stata definita, ma è una frazione di Somma Lombardo.
• Il 2001 segna l’inizio del percorso di delocalizzazione in corrispondenza di un incentivo economico su così larga scala da risultare un caso unico in Italia. Il processo è avvenuto in base alle scelte individuali, volontarie, di coloro che hanno deciso di aderire al bando spostando altrove la residenza e cedendo la propria abitazione ad una finanziaria di Regione Lombardia. Questo percorso ha reso la frazione un insieme di spazi vuoti e male organizzati, che si avviano rapidamente alla condizione di abbandono e fatiscenza, conseguenza della non unanime adesione al bando da parte dei residenti.
• Nel 2014-2015 ha preso avvio la fase degli abbattimenti immobiliari, che riescono in parte ad arginare il degrado nato a fronte di abitazioni che erano ormai vuote, alcune da dieci anni.
• Ora, nel 2021, viene offerta l’opportunità di restituire alla frazione un senso, quel futuro che obiettivamente può avere una frazione che dista pochi metri da un aeroporto delle dimensioni di Malpensa.
Possiamo certamente affermare che quello di organizzare la trasformazione urbana della frazione, ricompresa dentro un quadro di pianificazione territoriale più vasta e sovra-comunale è certamente un progetto ambizioso, innovativo e lungimirante.
La sfida è quella di creare le condizioni che consentano l’insediamento di poli di tecnologia, ricerca, formazione, terziario e polo aeronautico.
Viene collocata solo agli estremi lembi della frazione una ridotta possibilità di parcheggio a servizio dell’aeroporto, funzione che negli anni del massiccio sviluppo aeroportuale ha pesantemente segnato la frazione, trasformata in area di sosta selvaggia.
Questo è sicuramente un elemento significativo che sta a cuore a chi oggi vive a Case Nuove, che ha scelto consapevolmente di rimanere nella frazione, nel “non luogo” che da vent’anni aspetta il mantenimento degli impegni assunti dalle Istituzioni nella fase di avvio del processo di delocalizzazione, insonorizzazioni degli immobili e altre compensazioni ambientali.
In sintesi, possiamo affermare che questo accordo, avente una durata temporale di 15 anni, può essere effettivamente lo strumento che consentirà a Case Nuove di rinnovare uno spirito di comunità legata inevitabilmente all’ingombrante presenza dell’aeroporto ed allo stesso tempo di trarre da esso il senso della propria identità.
Infine, con questo accordo si pone in essere per la prima volta la possibilità di indirizzare determinate scelte, urbanistiche in primis, permettendo di valutare la qualità architettonica degli edifici, l’individuazione e realizzazione degli spazi pubblici, elementi imprescindibili della qualità del vivere.