Nell'immaginario collettivo la disabilità viene generalmente associata ad una sedia a rotelle o a problematiche fisiche evidenti e riconoscibili. Ma c'è molto di più.
Tuttavia, esiste un’enorme quantità di malattie croniche pesantemente invalidanti ed in costante aumento, che possono non essere individuate immediatamente. Chi ne è affetto ha problematiche quotidiane enormi, spesso aggravate da una sofferenza psicologica legata proprio al non essere "riconosciuti” e “tollerati” come portatori di disabilità.
Sclerosi multipla ai primi stadi, morbo di Crohn, malattie reumatologiche come lupus, artrite reumatoide e fibromialgia, tutta la sfera dei disturbi dell’umore, ivi compresi attacchi di panico, fobie di vario genere, multiple forme di autismo, incapacità di relazioni, e l’elenco potrebbe essere lunghissimo: ognuna di queste rende la vita di chi ne è affetto molto difficile, e se superficialmente giudicati, si aggiunge solitudine, rinuncia alla vita sociale, in certi casi anche perdita del lavoro ed indipendenza.
A volte queste persone sono costrette a spiegare dettagli privati della loro malattia, per giustificare ad esempio la necessità improvvisa di sedersi, di trovare dei servizi igienici, o di non poter andare a vedere un film perché la sola idea di chiudersi in un cinema è intollerabile. Può capitare di giudicare con severità alcuni rapporti semplicemente perché non si conosce la profonda difficoltà che è alla base di alcuni comportamenti.
In una società dove l’età media si allunga sempre di più, è indispensabile ricordare che anche le malattie croniche saranno sempre più diffuse, e che prima o poi coinvolgeranno in prima persona molti di noi o dei nostri cari.
Molte associazioni tematiche negli ultimi anni stanno cercando di far conoscere meglio determinati problemi, farli uscire dall’anonimato e dal pregiudizio, affrontando anche il nodo di riconoscimenti legislativi che non sempre tengono conto delle complessità ormai esistenti.
Secondo una meravigliosa definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la disabilità non appartiene alla persona ma si verifica nell'incontro tra una persona e un ambiente: in un ambiente inclusivo, le caratteristiche della persona rimarranno tali, ma sarà ridotta la percezione della disabilità.
La commissione Città Accessibile di Somma Lombardo ci tiene molto a far conoscere anche queste tipologie di disabilità, per quanto importante, lo scopo della commissione non potrà mai esaurirsi nella sola attenuazione delle barriere architettoniche.
Andrebbe sempre ricordato che non tutte le disabilità sono visibili, non tutte sono congenite, e non tutte sono permanenti; potrebbe davvero capitare domani ad ognuno di noi, anche solo per qualche mese, e creare un mondo che sappia non isolare è un dovere morale di chiunque.