Un cittadino informato è un cittadino più sicuro
Sabato 26 ottobre presso la Sala Polivalente Giovanni Paolo II abbiamo avuto l’onore di “salire in cattedra” per parlare di un principio fondamentale introdotto dal Codice della Protezione Civile, ovverosia la partecipazione dei cittadini alle attività di Protezione Civile; una partecipazione finalizzata alla maggiore consapevolezza dei rischi e alla crescita della resilienza della comunità (art. 31 CPC).
Obiettivo dell’incontro, promosso dall’UATE e dall’Amministrazione comunale, è stato infatti quello di parlare delle attività delle componenti e delle strutture operative della Protezione civile; della conoscenza del territorio e dei suoi rischi per ridurne la vulnerabilità (Piano comunale di PC), dell’apprendimento delle “buone pratiche di prevenzione dai rischi” e della resilienza.
I cittadini rappresentano una componente fondamentale del Sistema comunale di Protezione Civile.
Senza una loro collaborazione, infatti, ogni azione messa in atto dal sindaco rischierebbe di non essere efficace quanto necessario: è fondamentale poter vivere consapevolmente i rischi presenti sul territorio e al contempo cooperare per il corretto funzionamento dell’intero sistema locale di Protezione Civile.
Il buon comportamento dei cittadini è il primo passo nell’attività di prevenzione, primo soccorso e segnalazione delle emergenze.
Il tema della partecipazione delle comunità locali in materia di Protezione Civile, del resto, è al centro anche del dibattito internazionale sull’innovazione delle pratiche di prevenzione e gestione delle emergenze di natura idrogeologica, idraulica e sismica. Le esperienze più avanzate, sperimentate in Paesi che più di altri sono esposti al rischio di catastrofi naturali, mostrano chiaramente come un approccio basato sul coinvolgimento diretto dei cittadini, offra più di ogni altro benefici sia sotto il profilo dell’efficacia degli interventi che dell’efficienza dei costi.
Tale approccio si basa sul concetto di resilienza di comunità, la capacità collettiva di resistere a eventi critici che sfidano il proprio ambiente fisico e il proprio tessuto sociale. In presenza di eventi calamitosi, molte comunità locali hanno al proprio interno un preziosissimo potenziale in termini di conoscenze, reti di relazioni, esperienze che consentono loro di reagire, ovverosia di rimanere sul territorio e poi di recuperare - per quanto possibile - le condizioni di vita pre-evento.
La convivenza consapevole con i rischi territoriali è una condizione indispensabile per la formazione di cittadini auto protetti, attivi e collaborativi.
La piacevole mattinata si è poi conclusa con l’illustrazione a opera dei volontari esperti delle specializzazioni del gruppo e dei mezzi ed attrezzature in dotazione allo stesso.
Un particolare ringraziamento ai cittadini intervenuti.