Una passione che viene da lontano
Oggi il Nelson è una società sportiva gestita su base di passione e volontariato, composta da un presidente, un vicepresidente, 4 consiglieri, 10 soci, 6 allenatori, e tante persone che aiutano e supportano. E, soprattutto, 200 tesserati dai 5 anni in su che speriamo continuino ad aumentare.
Sul treno da Milano a Gallarate, due ragazzi si scambiano una battuta casuale ed intavolano una conversazione per ammazzare quella mezz’ora di noia. Scoprono così di avere varie affinità: stessa musica, stessa università, stessa automobile e, soprattutto, amano il basket. Così una sera del 1984, davanti ad una birra in un rinomato pub sommese, i due amici con altri due atleti fondano la società Nelson Somma.
Amano il basket perché si divertono, senza accorgersi che lo sport li sta formando ad una vita sana, non solo a livello fisico. Nel loro percorso di atleti stanno imparando a rispettare le regole, a studiare strategie vincenti, a gestire la fatica fisica. In sintesi, stanno imparando che l’atteggiamento vincente è quello di lavorare sodo, insieme, con un obiettivo comune.
Da allora fino al 2002 il Nelson è una società amatoriale che non partecipa a campionati. Partita dopo partita, il giro si allarga e i ragazzi diventano compagni di squadra e amici inseparabili. La pizza del venerdì sera dopo la partita li unisce e anche quando prendono la loro strada nel campo del lavoro, si sposano e hanno figli, continuano la loro amicizia al centro della quale c’è sempre lui… il basket!
Nel 2002 la squadra si iscrive al CSI e partecipa al campionato provinciale con alterne fortune. Nel gruppo si consolida la capacità di supportare i compagni nei vari ruoli, di perdere una partita con dignità e vivere la sconfitta come un’occasione per migliorare (saracchi a parte!).
Nel 2007, quando la squadra decide di smettere di giocare per sopravvenuta età, i fondatori si accorgono che la loro passione è talmente forte da non poter essere abbandonata e s’impegnano a trasmettere la propria esperienza alle nuove generazioni. Fondano un centro mini-basket FIP e reclutano piccoli giocatori facendosi conoscere nelle scuole. Contemporaneamente, con una squadra di giocatori adulti, si iscrivono al campionato di seconda divisione.
Anno dopo anno la passione per il basket si diffonde in un Comune nel quale da molti anni manca una società attiva in questo sport. Ogni anno aumentano i bambini che si iscrivono al mini-basket mentre la squadra senior avanza fino ad accedere al campionato C Gold nella stagione 2015-2016. Questa opportunità ha rappresentato la più grande soddisfazione ma anche la più grande amarezza nel doverci rinunciare.
Chiusa la parentesi Senior ad alto livello, attualmente l’obiettivo del Nelson è quello di far crescere i più giovani per poter formare nuovamente una squadra Senior a forte impronta sommese.
Oggi il Nelson è una società sportiva gestita su base di passione e volontariato, composta da un presidente, un vicepresidente, 4 consiglieri, 10 soci, 6 allenatori, e tante persone che aiutano e supportano. E, soprattutto, 200 tesserati dai 5 anni in su che speriamo continuino ad aumentare.
Si provano molte emozioni quando si guarda una partita o un allenamento dei bambini del Nelson. E’ bello vedere l’energia positiva che sprigionano con il loro impegno e come l’allenatore li esorta o li riprende come se fossero atleti adulti. Nel giocatore bambino si vede l’indole che non li abbandonerà se proseguiranno nel loro percorso sportivo: c’è lo stratega, quello che sguscia via come un’anguilla, quello che punta sull’energia fisica, lo scorretto, il caparbio, il furbo, il veloce, il polemico e, sportivamente parlando, anche quello che è negato ma ha ugualmente il diritto di giocare.
Anche quest’anno, il 16 settembre il Nelson avrà il suo stand alla Fiera del Castello di Somma Lombardo: un’occasione per nuove conoscenze, incontri tra addetti del settore e la disponibilità del Consiglio a fornire informazioni sui corsi 2018-19.
Il Nelson è un vivaio nel quale può crescere un futuro campione, tra voci squillanti e rimbalzi della palla, applausi e sconfitte, consigli dei dirigenti e cene sociali, partite, tornei e allenamenti. E se solo pochi possono essere futuri campioni, tutti giocano, si divertono e crescono in un ambiente sano.