Siamo immersi in un fluire continuo. Viviamo ogni giorno spinti da una forza invisibile, che ci trasporta e ci conduce in maniera inconsapevole attraverso i diversi eventi che caratterizzano la nostra vita. Eppure, quante di queste azioni possiamo affermare di fare in maniera consapevole e del tutto presenti a noi stessi? Nella vita quotidiana il corpo e la mente sono spesso separati. Il corpo è qui e la mente è altrove, forse persa in un passato lontano o in un futuro altrettanto lontano.
E’ sorprendente quanto sia facile essere inconsapevoli, essere più disattenti che attenti, vedere senza realmente vedere, sentire senza sentire o mangiare senza gustare. In altre parole possiamo facilmente essere guidati dal pilota automatico per gran parte delle nostre vite, pensando così di sapere cosa succede, chi siamo o dove pensiamo di andare.
Potremmo dire che questa è la nostra impostazione predefinita: una tenace e condizionata modalità di essere inconsapevoli, di fare senza consapevolezza.
Nel fluire vorticoso degli eventi quotidiani e nel vagare della nostra mente, è importante poter rallentare, potersi dedicare alcuni momenti in cui lasciare che corpo, mente e cuore si riallineino, godendoci l’unico momento che stiamo realmente vivendo, ovvero il qui ed ora.
E dunque oggi apriamoci alla sfida più rivoluzionaria di tutte: esercitiamoci a non fare. Prendiamoci un momento di silenzio interiore, fermiamoci, resistiamo alla tentazione di dover fare qualcosa. Lo sentite il vostro respiro?
*Psicologa presso l’Istituto IPSE (Somma Lombardo); docente presso l’Università degli Adulti e della Terza Età Somma Lombardo