Storia, architettura e una passeggiata tra i preziosi documenti artistici racchiusi tra le sue mura

 

E’ disponibile in Parrocchia un interessante volume opera di eminenti studiosi coordinati dalla professoressa Adele Buratti Mazzotta.

La storia della città e delle Pievi della zona, ricostruita, riteniamo con tante onerose problematiche e tanta intensa volontà, analizzando le numerose notizie tratte dagli archivi del Duomo di Milano, dagli archivi di Stato di Como, Milano, Torino, Varese, e della famiglia Visconti.

Dal più antico accenno alla Pieve di Somma all’epoca dei nostri giorni…. Quanti secoli e quanti innumerevoli avvenimenti si sono succeduti : costruzione del Castello, cambi di proprietà, demolizione di Cappelle per ampliare il Castello, vari progetti di costruzione, ristrutturazione delle mura e dei dipinti dovuta all’erosione del tempo!

La famiglia Visconti fu sempre partecipe, anche economicamente. Nel 1450 Guido e Francesco Visconti, dopo aver fatto abbattere le piccole Chiese di S. Fede e S. Agnese, chiesero al Pontefice Nicolo V° di poter costruire una nuova Chiesa con i requisiti che esigeva l’aumentata consistenza della comunità. Per incomprensioni sorte tra i fratelli,fu Francesco che, a seguito del benestare del nuovo Papa Sisto IV° nel 1474, si propose per la costruzione della nuova S. Agnese, nel luogo ove oggi si trova. Poiché Francesco morì nel 1477, l’incombenza si trasmise agli eredi che presero il nome di Visconti di S. Vito. Si vuole evidenziare una piacevole notizia: Papa Sisto IV° è il Pontefice che volle fosse edificata una Cappella Cantori che fu chiamata SISTINA. Fu lui che chiamò i grandi pittori della scuola del Verrocchio per affrescare le pareti laterali della CAPPELLA SISTINA in Roma!

I discendenti di Francesco Visconti non presero decisioni che nel 647 su progetto dell’architetto Ricchino e i lavori terminarono nella prima metà del 1700. Dopo un secolo iniziarono i lavori di restauro per infiltrazioni di acqua dal soffitto ed umidità dal sottosuolo : 1831 – 1835 – 1844. La Chiesa Prepositurale (affidata ad un parroco preposto ad altri parroci ) ha un aspetto esterno ricco ed imponente: due bellissime colonne corinzie incorniciano il portale centrale d’ingresso, e sei pilastri semicolonne che hanno funzione decorativa (paraste o lesene), le cornici a modanatura sporgente che avvolgono gli elementi che si vogliono evidenziare (cimasse). I bassorilievi del Padre e di S. Agnese. Il tetto, le nicchie dei Santi e il portale di centro sormontati da coperture a due spioventi e la cornice marcapiano che divide la facciata in due zone: tutto contribuisce a creare armonia! Da un’ immagine della seconda metà del 1800, non sono visibili né le statue di S. Ambrogio e S. Carlo, né i due dipinti relativi al martirio di S. Agnese, mentre è molto evidente un notevole squarcio nella muratura centrale. In effetti i dipinti furono eseguiti dal pittore Zannoni nel 1899 e purtroppo oggi si presentano molto danneggiati dalle intemperie. Forse anche da “tentativi” di restauro. Possiamo ritenere che anche le due statue dei santi siano state posizionate nelle nicchie nello stesso periodo?

ENTRIAMO IN S. AGNESE: il portale principale è impreziosito da quattro pannelli in bassorilievo in legno che rappresentano S. Agnese e i santi Bernardino, Rocco e Vito. Scultore Angelo Tenconi sommese 1938 – 1940. Nella stessa data il rifacimento della pavimentazione qual è oggi. La Chiesa è in un’unica navata, luminosa e degna d’ammirazione. Tutto il perimetro è costellato da lesene con capitelli raffinati che ricamano le pareti. Valtorta e Maffezzoli furono gli artisti che nel 1904 conclusero i lavori di decorazione di tutta la Chiesa, sia gli ornati che il nitido e arioso dipinto della volta con le effigi dei quattro Evangelisti: Matteo, Giovanni, Marco, Luca e le due finte sculture affrescate a monocromo ai lati dell’organo, raffiguranti Aronne e David. Entrando a destra la Cappella del Crocefisso la cui provenienza è piuttosto controversa. Il Crocefisso di S. Vito è quello che domina l’Altare Maggiore. Di S.Vito è inoltre il trittico collocato nella Cappella di sinistra nel 1980, raffigurante S. Vito in adorazione della Madonna in trono col Bambino e nei due scomparti laterali San Modesto e Santa Crescenzia. Il trittico, olio su tavola, dipinto agli inizi del 1500, fu attribuito al pittore. Ha certamente subito nel tempo validi interventi di restauro. Sopra queste due Cappelle, due ampi affreschi con soggetti inerenti ai dipinti sottostanti : il battesimo di Cristo e il ritrovamento della vera Croce. La corretta visione è ostacolata dalla massiccia cantoria dell’organo, che quasi li lambisce, ostacolando possibili azioni di restauro. Procedendo, sulla sinistra la Cappella “Adorazione del Bambino con S. Antonio e S. Giuseppe” olio su tela del 1665 di Ercole Procaccini. Di fronte, sulla destra, Cappella di “S. Giovanni Battista che adora“ “Madonna con Bambino in Gloria”, seconda metà del 1600 di Antonio Busca. Si arriva al Transetto che dovrebbe conferire all’edificio la tipica forma di croce (S.Agnese è appunto una costruzione a Croce Latina), purtroppo i due bracci sono appena accennati, probabilmente perché il terreno disponibile non ha permesso maggior ampiezza. Alla sinistra “Adorazione del Bambino con S. Antonio e S. Giuseppe” di Ercole Procaccini – 1665 circa. Spicca la statua dipinta di S. Agnese, riconoscibile dall’attributo dell’agnello. A destra il gioiello della Basilica: la Cappella della MADONNA DEL ROSARIO, decorata e abbellita da preziosi ed eleganti marmi nell’arco del decennio 1864-1874. Sull’Altare una scultura in marmo raffigurante la VIRGO VIRGINUM, opera di Luigi Crippa. Le pareti affrescate da soggetti Mariani di Angelo Bacchetta. La statua, che ha sostituito una precedente effige lignea della Vergine, esprime una calma solenne nei gesti, nel naturalismo delle dita affusolate che giocano con quelle del Bambino, nel delizioso velo che copre il suo capo, nell’angelico viso di una mamma innamorata e felice. Le dipinture: a sinistra LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE - a destra VISITA DELLA BEATA VERGINE A SANTA ELISABETTA. Nel soffitto: ANNUNCIAZIONE - PRESENTAZIONE AL TEMPIO - ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE. un altare che affascina ed invita alla contemplazione e all’amore spirituale. Ci fermeremo qui, estatici davanti alla più bella visione che ci offre la nostra Basilica.

L’ultimo importante intervento di ristrutturazione, eseguito tra il 2001 e il 2004 vide la presenza del Vescovo Tettamanzi, quale riconoscimento dell’opera svolta. Nello stesso anno la Santa Sede decretava l’erezione della Chiesa Prepositurale di S. Agnese a “BASILICA MINORE ROMANA“ considerata una certa importanza storica e culturale del monumento.

Ennio Cosentino