Mentre questo numero di Spazio Aperto va in stampa, è in pubblicazione “…and the things that remains” (…e le cose che restano) l’album antologico di Ezio Bosso, il noto compositore musicale affetto da SLA, che ci ha elettrizzato e commosso con la sua performance all’ultimo Festival di Sanremo 2016.

Nell’intervista di presentazione dell’opera, Ezio (sempre meravigliosamente sorridente) si confida con Vincenzo Mollica, giornalista del TG1: “Sono affamato di Vita e di musica… C’è un momento nella nostra vita, sono convinto che ce l’abbiamo tutti, dove ci si pone quella domanda… ma quali sono le cose che restano?”

E’ un quesito che spiazza e ci invita a guardare all’essenza delle cose.

E allora, visto che dicembre è un mese dedicato ai bilanci,  proviamo a chiederci: “Cosa resta nella nostra città di questo 2016 che va concludendosi?

Probabilmente restano alcune cose fatte, sicuramente restano le persone incontrate.

Resta il sorriso dei nostri bimbi in visita al palazzo Municipale o quello delle tre nonne centenarie festeggiate alla casa di riposo Bellini. Resta la gioia mista a stupore di Pietro alla consegna dell’Agnesino. Resta la commozione di Gisa Bianco alla commemorazione del XXV Aprile. Resta la generosità di nonno Lorenzo che ripara le panchine insieme ai ragazzi che vengono dai confini del mondo. Restano infine le storie di quotidiana dedizione familiare o civica, storie che non fanno mai notizia e per questo sono ancora più preziose.

Tuttavia resta anche lo sguardo sfiduciato di chi non ha trovato risposta ai propri bisogni o di chi ha vissuto momenti di solitudine e dolore. Resta inoltre la consapevolezza di aver ancora molto, forse troppo, da fare.

E nuovamente ci interrogano le parole di Ezio Bosso:  “…la vita comunque c’è, resta. Siamo fatti di carbonio e il carbonio è una molecola che ama la vita in maniera incondizionata,… un amore che ho incontrato ”.

A nome dell’amministrazione comunale, auguro a tutti voi ed ai vostri cari un Sereno Santo Natale ed un 2017 ricco di "cose che restano".

 

Stefano Bellaria