E speriamo che finisca qui…

La questione “fatturopoli”, è una triste vertenza che ho vissuto direttamente, quando ero assessore, e indirettamente quando decisi di lasciare il centrodestra per questioni altrettanto pesanti. La cosa che più lascia l’amaro in bocca è che qualcuno, a seguito del secondo grado di giudizio della magistratura, possa gioire. Sono gli stessi politici che condivisero la scelta di modificare, integrare e/o fare varianti a lavori già appaltati e in corso di esecuzione. I politici di allora condivisero le modifiche ai lavori, senza chiedersi se ci fosse la necessaria copertura di bilancio o le indispensabili determine (atti formali) che garantivano non solo loro stessi, ma soprattutto i responsabili degli uffici e, non ultime, le aziende che eseguirono i lavori di modifica o di integrazione dei capitolati d’appalto.

Chiaro è che, in mancanza di quegli indispensabili atti formali di cui sopra, le opere furono eseguite dalle aziende in completa fiducia (atto di fede che prevedeva che prima o poi gli uffici avrebbero “sistemato le cose”).

Ma poi le cose non furono sistemate per una serie di vicende. Nel frattempo intervennero le elezioni comunali del 2010 e la situazione peggiorò poiché chi aveva lavorato presentò al rieletto Guido Colombo il conto. Il resto, (commissione comunale d’inchiesta, intervento della magistratura ecc. ecc.) per chi ha seguito la vicenda è roba di questi ultimi anni.

In fin della fiera cosa si potrebbe dire di questa triste vicenda:

1. Dopo la sua rielezione il sindaco Guido Colombo venne a conoscenza di tutti i creditori delle opere che essi avevano eseguito e dei relativi importi da sanare.

2. Successivamente la Giunta non prese mai decisioni atte a sanare le questioni. Il Sindaco trasmise alla Magistratura il tutto.

3. Le decisioni delle variazioni in corso d’opera o in aggiunta, furono prese dagli uffici e dall’assessore alla partita (pare, senza aver mai provveduto a redigere gli atti formali necessari). Quindi gli atti conseguenti che non furono presi (determine o altro) sono oggi imputabili solo a quelle persone.

4. E’ stato ritenuto che i lavori furono effettivamente eseguiti. (Una di quelle aziende mi chiese di testimoniare dell’avvenuta esecuzione dei lavori ai quali, come cittadino spettatore avevo assistito).

5. Ritengo che le aziende che hanno operato ed aperto il contenzioso con il Comune ( ed anche quelle aziende che per vari motivi non hanno voluto portare oltre le loro legittime richieste) avevano ed hanno ben ragione di sentirsi defraudate.

6. Ritengo quindi, per concludere, che il centrodestra ha ben poco da gioire poiché, se non ha una diretta responsabilità giuridica, ha la MASSIMA RESPONSABILITA’ MORALE E NON SOLO, di chi deve tutelare il lavoro delle aziende, soprattutto se queste operano per il bene della città e dei cittadini.

Il centrodestra avrebbe potuto uscirne a testa alta da questa triste vicenda se solo avesse obbligato gli uffici ad adottare gli atti necessari ad evitare la fatturopoli che pure io, anche se non direttamente interessato, ho subito.

 

Gerardo Locurcio

Somma al Centro