E’ doveroso e moralmente opportuno tutelare l’infanzia

 

Ci piace pensare che, i martiri di una sanguinosa guerra, recentemente celebrata col centenario, e nota per il motto patriottico “non passa lo straniero” allora armato di tutto punto, si siano sacrificati insieme agli altri caduti della seconda guerra mondiale e della resistenza, per garantirci la libertà e il privilegio, preziosissimo, di non alzare più muri, reticolati e confini in questa Europa per certi versi incompiuta e non ancora affrancata da egoismi antichi e contraddizioni recenti, ma ancora capace di aneliti di pace.

Tale motto non può e non deve avere connotati di disprezzo, usandolo a sproposito, in feste bucoliche a base di grigliate e abbondanti libagioni, per il solo “merito” di aver respinto, in questo caso innocuo e disarmato, uno sparuto gruppo di donne e bambini richiedenti accoglienza e bisognosi di assistenza.

E’ umano e cristianamente doveroso adoperarsi per l’accoglimento di minori, donne e uomini in palese difficoltà, siano essi concittadini o stranieri.

Senza entrare nel merito delle ragioni delle istituzioni e dei cittadini coinvolti in questa, per noi, non edificante  vicenda, in generale, consideriamo che la solidarietà non ha priorità di cittadinanza, di colore della pelle o religiosità, ma di contingenza, urgenza e soccorso immediato; soprattutto nei riguardi dei fanciulli, i più inermi ed esposti al sopruso e alla violenza degli adulti malintenzionati.

Allo scopo, da queste pagine, rilanciamo con rinnovato entusiasmo e interesse l’iniziativa già allo studio da mesi, con gli assessorati preposti, per l’istituzione della figura del “GARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA” riprendendo i contatti con alcune delle associazioni internazionali disposte a patrocinare, con competenze specifiche, tutte le problematiche d'attualità inerenti la fanciullezza e l’adolescenza: come l’epilessia del fanciullo, il bullismo nelle scuole, il problema dell’obesità infantile e la violenza famigliare, per citare solo alcune delle iniziative praticabili in futuro. (Salvatore Mordenti)

 

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