Visita al Memoriale della Shoah di Milano nel giorno della Memoria
Quella del 27 gennaio non è una data come le altre ma ha un significato particolare; infatti è in questo giorno che viene celebrata la Giornata della Memoria, occasione per ricordare le innumerevoli vittime dei campi di concentramento e il senso terribile della parola Shoah, termine ebraico che significa “catastrofe, calamità”, che ha previsto l’eliminazione sistematica e premeditata degli Ebrei di tutta Europa. Dal 27 gennaio 1945, il campo di concentramento di Aushwitz in Polonia è diventato il luogo simbolo della discriminazione e delle sofferenze di chi ci è stato condotto perché ebreo, o omosessuale, o persona non in grado di poter svolgere lavori e di essere produttivo, come bambini, anziani, disabili o semplicemente per avere idee politiche diverse da chi era al potere. Quello di chi veniva caricato sul treno il cui binario di riferimento dalla stazione centrale di Milano era il 21 non era un viaggio di piacere, la destinazione era confusa ma la maggior parte dei viaggiatori temeva di non fare mai più ritorno. Il treno partiva dai sotterranei della stazione e fermava nei principali campi di concentramento. Nei vagoni le future vittime venivano stipate e trattate come animali. Anche sotto l’aspetto medico non andava certo meglio; infatti era stato introdotto in Germania il Programma nazista di eutanasia noto con il nome Aktion T4 che prevedeva l’eliminazione delle persone affette da malattie genetiche inguaribili e di quelle con disabilità intellettiva e fisica, queste ultime definite “vite indegne di essere vissute”. Ci preme in questo contesto dare il nostro contributo per ricordare le vittime che fin dal 1933 furono forzatamente sterilizzate e dal 1940 uccise nelle prime camere a gas appositamente installate negli istituti psichiatrici del Terzo Reich e raccontare il nostro impegno nell’onorare questo atroce evento. Per fare questo abbiamo deciso di recarci lunedì 27 gennaio 2020 in visita presso il Memoriale della Shoah a Milano. All’interno è possibile vedere la ricostruzione del treno con cui venivano trasportate le persone destinate ai vari campi di concentramento e il binario dal quale esso partiva. Un altro particolare importante è il muro con la scritta INDIFFERENZA a fare da monito sul comportamento da non avere in occasione di giornate come questa, soprattutto rivolto a tutte quelle persone (pare il 15,6%) che addirittura negano l’esistenza dell’Olocausto. Quella del 27 gennaio è stata una giornata davvero particolare, non solo per il suo significato ma anche per le emozioni provate. Per quanto ci riguarda abbiamo sentito un forte senso di ansia e una profonda desolazione. Grazie a questa visita abbiamo tentato di capire cosa possono avere provato quelle persone ignare del loro destino, ma anche di immergerci nelle assurdità di quel periodo storico. È importante ricordare le vittime di quell’orribile tragedia per poter fare in modo che quanto è accaduto non si possa mai più ripetere. Nemmeno lontanamente.