Brevi cenni storici e uno sguardo alle bellezze dell’ingresso
Dalla piazza Vittorio Veneto, un tempo piazza Maggiore, si contempla l’ala d’ingresso del Palazzo Municipale.
Costruito tra gli anni 1740-1750 da Sebastiano Viani marito di Teresa Visconti. Sontuosa abitazione che, per il suo alto costo di gestione e manutenzione subì vari passaggi di proprietà.
Nel 1897 fu acquistato dall’Amministra-zione Comunale dal Duca Guido Visconti di Modrone per 62.000 lire. Si susseguirono parecchi interventi edilizi con i più disparati adattamenti: caserme, scuole, poste, farmacie, negozi vari.
Dopo ultimi ritocchi, al termine del secondo conflitto, è apparso quello che oggi vediamo: un signorile Palazzo Municipale con uffici ubicati con molta razionalità, con chiare targhe segnaletiche e due ascensori che portano ai due piani superiori
Oltrepassando l’androne d’ingresso siamo nel cortile acciottolato. Sullo sfondo il porticato con le quattro colonne portanti e capitelli dorici. Al centro un passaggio al cortile oggi riservato a parcheggio, su cui si evidenzia, scolpita nella pietra, un’insegna araldica. Ai lati del passaggio sulle pareti, due emblemi di grande valore storico.
Il 16 giugno del 1959 il Presidente della Repubblica GRONCHI, su proposta del Presidente del consiglio SEGNI, decretava la concessione al Comune di Somma Lombardo del titolo di Città, quale riconoscimento per i meriti acquisiti nello sviluppo economico e sociale della comunità. I festeggiamenti celebrativi dell’avvenimento, ritardati per le richieste pratiche burocratiche, si svolsero il 4 settembre 1960.
La lapide marmorea posta sulla parete a destra del passaggio suddetto, porta appunto due date: in alto a sinistra IV + IX + MCMLX (4 settembre 1960 data dei festeggiamenti), in basso a destra XVI + VI + MCMLIX (16 giugno 1959 data del decreto ministeriale D.P.R.)
Tra le date l’epigrafe: già borgo ricco di arte e di storia …………..
A sinistra del passaggio un dipinto delle dimensioni simili alla lapide marmorea. Contorni delicati, ma decisi, tinte tenui che armonizzano la bellezza dell’opera creata dal nostro grande artista EUGENIO SARTORIO . Porta la data 16 giugno 2009, cinquantesimo anniversario ricordato con entusiasmo dalla popolazione.
Una stupenda dama avvolta in un costume da Vestale dell’antica Roma (che ovviamente vuol rappresentare la città) volge un viso dolce ma risoluto verso il cielo, a conferma del motto che appare sulla fascia che inferiormente incornicia lo stemma della città: SUMMA SIDERA CELSA PETIT – Somma tende verso le più alte stelle. Quanta delicatezza ed arte! Il libro di storia della città appoggiato sul fianco destro, il piede destro che preme il marmo col tallone e le sue dita flesse nello sforzo di sottomettere il corpo. La mano sinistra che protegge con tanta delicatezza la corona che sovrasta e incornicia lo stemma del Comune: 3 leoni rampanti in atteggiamento che sa di difesa, ma nel contempo di attacco, adottato nel 1914.
Ed infine la colonna sottostante ionica che chiude il dipinto: RENOVATIO URBIS SOMAE – rinnovamento della città di Somma.
Rimirando questa opera, volgiamo un ricordo a chi l’ha creata e che è vissuto, uomo schivo, innamorato della sua arte. Eugenio Sartorio, nato a Somma il 29/10/1932, morto il 18/5/2014 dopo lungo soffrire che non ha però sminuito il suo desiderio di creare bellezza!
Ennio Cosentino